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I dati della violenza in Basilicata

Attualmente nella Regione Basilicata vi sono 3 centri antiviolenza accreditati secondo la normativa
regionale. Non vi è nessun centro antiviolenza maltrattanti. Nei primi 10 mesi del 2020, nella provincia di
Matera, le persone arrestate o sottoposte a misure cautelari dalla Polizia per reati legati alla violenza di
genere sono stati 48, rispetto alle 22, per lo stesso periodo. Nello specifico, gli arresti in flagranza di reato o
per esecuzione di ordinanze sono state 27 rispetto alle nove del 2019. Le persone denunciate sono state 25
rispetto alle 40 dell’anno precedente. I dati registrano anche un aumento dei casi di maltrattamenti, saliti

da 45 a 58, una lieve diminuzione delle denunce di reato di atti persecutori (scesi da 54 a 50) e una
diminuzione di casi di violenza sessuali (da 14 a dieci). In provincia di Potenza, tra gennaio e settembre
2020, sono aumentati i maltrattamenti contro familiari e conviventi (dai 78 dello stesso periodo del 2019 ai
97 dell’anno in corso), e le violenze sessuali (da 12 a 17), mentre sono in diminuzione gli atti persecutori (da
85 a 63): da gennaio è stato commesso un omicidio volontario. I dati sono stati resi noti dalla Questura di
Potenza nell’ambito della giornata contro la violenza sulle donne. Dal report «Un anno di codice rosso», del
Ministero dell’Interno, emerge invece che le regioni dove è stato commesso il maggior numero di reati del
«revenge porn», sono la Lombardia (141), la Sicilia (82) e la Campania (74), mentre la Basilicata (5) e la Valle
d’Aosta (1) fanno registrare i valori più bassi. Dalla lettura dei dati si evidenzia quindi la necessità di attivare
azioni coerenti con il Piano Nazionale e regionale antiviolenza in cui si propone di realizzare interventi di
prevenzione attiva di comportamenti violenti e di contrastare la negazione della responsabilità maschile e i
valori legittimanti la violenza di genere. Attualmente non vi sono programmi specifici da parte della
Regione Basilicata sui temi della prevenzione dei comportamenti violenti e di recupero e
l’accompagnamento dei soggetti responsabili di atti di violenza di genere. Non vi sono centri specializzati
per la gestione del recupero sociale e giudiziale della persona maltrattante, ni vi è personale
adeguatamente professionalizzato per attuare e gestire programmi di intervento per il recupero sociale del
soggetto maltrattante, sia nell’ambito pubblico che in quello privato. Non vi è una rete sociale e sanitaria
adeguata per gestire programmi di recupero dei soggetti maltrattanti e di finanziare anche centri
antiviolenza maltrattanti.

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